Museografia, Allestimento, Opera d'Arte
Il valore di un'opera d'arte è intrinsecamente legato alla materia di cui è costituita ed è interamente contenuto nei suoi confini.
La possibilità di apprezzare questo valore, però, dipende in larga misura dalle condizioni in cui l'opera viene presentata.
La museografia si incarica di studiare e progettare queste condizioni.
Esporre un dipinto su una parete grande e omogenea o piccola e frammentata, sotto una luce puntuale o diffusa, su un fondo chiaro o scuro, isolato o vicino ad altre opere, ne cambia la prospettiva e ne influenza decisamente la visione, la comprensione e il ricordo.
Il visitatore di un museo o di una mostra passa pochi istanti in relazione esclusiva e diretta con una singola opera. Trascorre invece gran parte del suo tempo entro un orizzonte visivo costituito dall'insieme delle opere, dalla rete di percorsi lungo cui si snodano, dagli ambienti che le contengono e dagli oggetti che le circondano.
All'interno di questo complesso volume percettivo si trova lo spazio della comunicazione, quello spazio in cui i curatori di una mostra o il direttore di un museo promuovono una precisa chiave di lettura, presentando una particolare sequenza di opere, sottolineandone alcune, raggruppandone altre ecc. Esercitando cioè quel ruolo di intermediazione tra opere e pubblico che necessariamente, con più o meno coscienza, chi espone finisce per assumere.
La museografia è il lessico attraverso cui si interpreta questa funzione di mediazione comunicativa.
E l'allestimento dà forma, letteralmente, a questa lingua, declinandola nel più appropriato dialetto locale, di cui deve saper interpretare la storia, l'economia, le abitudini e di cui deve conoscere gli immaginari, gli stessi cui faranno ricorso i visitatori quando dovranno giudicare ciò che si troverà davanti ai loro occhi.
Nexhibit Design elabora museografie e costruisce allestimenti con questo spirito, aiutando curatori, direttori e conservatori ad esporre le proprie opere d'arte con sobrietà e sicurezza in un giusto equilibrio tra esigenze della tutela e diritto del pubblico a godere della meraviglia, cercando di ricomporre la frattura di cui parlava Paul Valéry nel "Problema dei Musei" quando affermava:
Je n’aime pas trop les musées. Il y en a beaucoup d’admirables, il n’en est point de délicieux.
Les idées de classement, de conservation et d’utilité publique, qui sont justes et claires, ont peu de rapport avec les délices.
... In altre parole lavoriamo per restituire agli spazi espositivi un po' di delizia.